É na
esteira da ressaca da histórica noite do dia 20 de junho de 2013, quando todo o
país saiu
às ruas
para protestar contra a tirania política e
econômica
dominante, que escrevo esse pequeno texto, como registro do momento que
vivemos.
Em seu site (www.olioofficina.it), o
italiano Luigi Caricato, escritor, azeitólogo, jornalista e autor de diversos livros dedicados
ao azeite extra virgem, postou em agosto do ano passado um artigo em que
compara a excelência desse ingrediente a uma obra literária e
o título
desse artigo é uma livre tradução de sua postagem.
Em suas palavras: (…) “Certo, é verdade: cada garrafa contem um azeite igual a tantas
outras garrafas que portam a mesma etiqueta e, de fato, não muda
nada, já que também para um romance existem tanta cópias
iguais, mas a obra literária só é verdadeiramente reconhecida pelo valor que justamente
exprime.”
Ele argumenta enfaticamente sobre o azeite como
produto cultural e pergunta: “Porque não vale a mesma atitude que temos para um escritor como
para um produtor de azeite com sua garrafa? (referindo-se à mídia
italiana). Em cada garrafa há o
fruto de um cuidadoso trabalho que merece a justa consideração”.
Como tenho enfatizado aqui continuamente, a excelência
na qualidade de um azeite extra virgem depende de muito conhecimento, estudo,
absoluta dedicação e, sobretudo, paixão. Os fatores
intrínsecos
de cultivo e extração que determinam a excelência dependem da determinação
humana em produzir um ingrediente ancestral, cujos significados dizem respeito,
para além dos valores nutricionais, a uma variedade sensorial
que nos remete ao lúdico e, consequentemente, ao cultural.
Quando o escritor italiano, apaixonado por azeites,
faz tal comparação em um país com fortes tradições, está reivindicando um novo olhar sobre um produto que
possui o valor de uma simples comoditie, nivelado ao preço que
as quantidades industriais exigem para atender a um mercado consumidor
crescente e... desinformado.
Azeites Extra Virgens de excelência
necessitam urgentemente de nova classificação, para que a esses seja dado o justo valor. Como diz Luigi: (...) "o tal status de
produto cultural não é desejado ao azeite, como a nenhum outro
produto alimentar, pois, no fundo, isso significaria agregar valor, e por
isso um preço que não é mais o mais baixo possível como sempre se impôs..."
No que concerne ao momento histórico
que estamos vivendo, quando todos os valores impostos pelo sistema capitalista
estão
sendo questionados, vale uma reflexão sobre o novo papel do azeite, fruto da oliveira, símbolo
de paz e unidade entre os povos. A história de
sua origem, seu significado místico, religioso e seu rico valor nutricional o tornam
um produto único. Sua inserção em
nossa culinária e produção em nossas terras não podem ser realizadas sem a transmissão do conhecimento que porta a todos nós uma
riqueza que não é medida nos padrões vigentes, assim como as razões que
estão nos
levando às ruas... Não é só comida que queremos, é humanidade e arte!
A histórica noite do dia 20 de junho no Rio de Janeiro
A poética paisagem da cultura da oliveira em Trás Os Montes, Portugal
Perché
allora non vale il medesimo atteggiamento verso i produttori d’olio,
con le loro bottiglie? Eppure in ciascuna bottiglia c’è il frutto di un
sapiente lavoro che merita la giusta considerazione.
- See more at: http://www.olioofficina.it/2012/08/lolio-e-un-prodotto-culturale/#sthash.OanaTHS6.dpuf
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Perché
allora non vale il medesimo atteggiamento verso i produttori d’olio,
con le loro bottiglie? Eppure in ciascuna bottiglia c’è il frutto di un
sapiente lavoro che merita la giusta considerazione.
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Perché
allora non vale il medesimo atteggiamento verso i produttori d’olio,
con le loro bottiglie? Eppure in ciascuna bottiglia c’è il frutto di un
sapiente lavoro che merita la giusta considerazione.
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Perché
allora non vale il medesimo atteggiamento verso i produttori d’olio,
con le loro bottiglie? Eppure in ciascuna bottiglia c’è il frutto di un
sapiente lavoro che merita la giusta considerazione.
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Perché
allora non vale il medesimo atteggiamento verso i produttori d’olio,
con le loro bottiglie? Eppure in ciascuna bottiglia c’è il frutto di un
sapiente lavoro che merita la giusta considerazione.
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Sì,
proprio così: alla stregua di un’opera letteraria, l’olio ricavato dalle
olive, quello che raggiunge livelli d’eccellenza, è da ritenere a tutti
gli effetti un prodotto culturale, e, come tale, va considerato anche a
partire dal conseguente valore commerciale che ne deriva. A ispirarmi
il post odierno, sono state alcune riflessioni pubblicate su facebook
dalla produttrice calabrese Adele Scirrotta, la quale ha scritto: “Io
non capisco come mai nelle trasmissioni in cui promuovono i piatti del
luogo non debbano promuovere l’olio del luogo con tanto di etichetta,
invece di mostrare l’ampolla….”. Già, perché? - See more at:
http://www.olioofficina.it/2012/08/lolio-e-un-prodotto-culturale/#sthash.OanaTHS6.dpuf
Sì,
proprio così: alla stregua di un’opera letteraria, l’olio ricavato dalle
olive, quello che raggiunge livelli d’eccellenza, è da ritenere a tutti
gli effetti un prodotto culturale, e, come tale, va considerato anche a
partire dal conseguente valore commerciale che ne deriva. A ispirarmi
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non capisco come mai nelle trasmissioni in cui promuovono i piatti del
luogo non debbano promuovere l’olio del luogo con tanto di etichetta,
invece di mostrare l’ampolla….”. Già, perché? - See more at:
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Sì,
proprio così: alla stregua di un’opera letteraria, l’olio ricavato dalle
olive, quello che raggiunge livelli d’eccellenza, è da ritenere a tutti
gli effetti un prodotto culturale, e, come tale, va considerato anche a
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non capisco come mai nelle trasmissioni in cui promuovono i piatti del
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Sì,
proprio così: alla stregua di un’opera letteraria, l’olio ricavato dalle
olive, quello che raggiunge livelli d’eccellenza, è da ritenere a tutti
gli effetti un prodotto culturale, e, come tale, va considerato anche a
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olive, quello che raggiunge livelli d’eccellenza, è da ritenere a tutti
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non capisco come mai nelle trasmissioni in cui promuovono i piatti del
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olive, quello che raggiunge livelli d’eccellenza, è da ritenere a tutti
gli effetti un prodotto culturale, e, come tale, va considerato anche a
partire dal conseguente valore commerciale che ne deriva. A ispirarmi
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non capisco come mai nelle trasmissioni in cui promuovono i piatti del
luogo non debbano promuovere l’olio del luogo con tanto di etichetta,
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olive, quello che raggiunge livelli d’eccellenza, è da ritenere a tutti
gli effetti un prodotto culturale, e, come tale, va considerato anche a
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non capisco come mai nelle trasmissioni in cui promuovono i piatti del
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proprio così: alla stregua di un’opera letteraria, l’olio ricavato dalle
olive, quello che raggiunge livelli d’eccellenza, è da ritenere a tutti
gli effetti un prodotto culturale, e, come tale, va considerato anche a
partire dal conseguente valore commerciale che ne deriva. A ispirarmi
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non capisco come mai nelle trasmissioni in cui promuovono i piatti del
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L’olio è un prodotto culturale
Sì,
proprio così: alla stregua di un’opera letteraria, l’olio ricavato
dalle olive, quello che raggiunge livelli d’eccellenza, è da ritenere a
tutti gli effetti un prodotto culturale, e, come tale, va considerato
anche a partire dal conseguente valore commerciale che ne deriva. A
ispirarmi il post odierno, sono state alcune riflessioni pubblicate su
facebook dalla produttrice calabrese Adele Scirrotta,
la quale ha scritto: “Io non capisco come mai nelle trasmissioni in cui
promuovono i piatti del luogo non debbano promuovere l’olio del luogo
con tanto di etichetta, invece di mostrare l’ampolla….”. Già, perché?
L’olio è un prodotto culturale
Sì,
proprio così: alla stregua di un’opera letteraria, l’olio ricavato
dalle olive, quello che raggiunge livelli d’eccellenza, è da ritenere a
tutti gli effetti un prodotto culturale, e, come tale, va considerato
anche a partire dal conseguente valore commerciale che ne deriva. A
ispirarmi il post odierno, sono state alcune riflessioni pubblicate su
facebook dalla produttrice calabrese Adele Scirrotta,
la quale ha scritto: “Io non capisco come mai nelle trasmissioni in cui
promuovono i piatti del luogo non debbano promuovere l’olio del luogo
con tanto di etichetta, invece di mostrare l’ampolla….”. Già, perché?
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